Una caratteristica dei paesi sottosviluppati è lo spreco delle risorse, materiali ed umane. In altre parole, il sottosviluppo si caratterizza anche e sopratutto per l'incapacità di allocare ed utilizzare efficientemente le risorse - già scarse - di cui il paese dispone: la salute dei cittadini non viene garantita, le materie prime e le risorse energetiche vengono sprecate in processi inefficienti ed obsoleti, il "potenziale" umano (in termini di ambizione, cultura, inventiva) non viene valorizzato. I ceti dirigenti di questi paesi sono generalmente incapaci e corrotti ed esprimono una cultura parassitaria e familistica, tanto spregiudicata nella pratica quotidiana quanto conservatrice nell'apparenza. L'Italia è un paese modernizzato (nel senso che ha subito ed è stato deformato da un vorticoso processo di modernizzazione apparente), ma non sviluppato.
In compenso è fortemente mediatizzato: nell'arco di pochi giorni ecco il secondo esempio di "gravidanza mediatica" gestita, come la prima, dalla donna nell'assoluto silenzio del partner. Abbiamo qui alcuni interessanti topoi dello spirito italico:
- la rassegnazione al lavoro come "travaglio",
- la limitatezza degli orizzonti ed il rifiuto del rischio a dispetto della globalizzazione che ci avvolge con il suo turbine di insicurezze ma anche di opportunità;
- l'adagiarsi - un po' stretti, un po' borbottando, ma senza vere ribellioni - nella rete del sostegno familiare;
- l'affidare lo sperato, ma non perseguito, mutamento dei propri destini alla benevolenza del potente, cosa che al giorno d'oggi avviene solo "bucando lo schermo"
.
(estraggo dalla lettera):
"La verità, mio caro Presidente, è che nonostante sia io che mio marito abbiamo un lavoro, un lavoro che ci impegna 6 giorni alla settimana e che abbiamo trovato dopo infiniti "lavoretti" che definire umilianti e sottopagati è dir poco; ebbene dopo tutto ciò, ad oggi le nostre entrate ammontano a circa 1.300 euro al mese".
"Ho trent'anni e sono incinta" - cronaca - Repubblica.it
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