sabato 5 aprile 2008

Il Papa: "Divorzio e aborto colpe gravi, ma aiutare le persone" - esteri - Repubblica.it

Accogliendo l'invito del Papa ad "aiutare le persone", lancio una mia modesta proposta: iniziamo ad aiutarle concretamente evitando di criminalizzare chi divorzia o ricorre all'interruzione volontaria di gravidanza (rammento trattarsi di pratiche lecite e sancite da leggi dello Stato). In linea generale sospetto (ma sono un vecchio laico cinico e beffardo, anzi "laicista") che i "segni indelebili" di cui parla Ratzinger siano dovuti - ove presenti - più al clima di intolleranza, di umiliazione e di strinsciante sabotaggio a cui si trovano esposti i/le cittadini/e che devono usufruire di questi servizi, che al ricorso ai servizi in sé.
Restando nel nostro ristretto ambito, rammento alle anime belle i veri drammi che, quelli sì, segnano le persone: l'aborto clandestino, l'infanticidio, il "divorzio all'italiana" (grande film!) e vi lascio con una domanda: qualcuno mi sa spiegare l'origine del pervicace amore per la sofferenza (degli altri) esibito dalla chiesa cattolica?
Chiarisco che con "amore per la sofferenza" intendo: "desiderio che su questa terra le pecorelle soffrano il più possibile, siano aggredite dalle peggiori malattie, tormentate dai peggiori sensi di colpa, vessate da poteri liberticidi e repressivi, misere, affamate, sporche ed ignoranti, volgo disperso non cittadini. Questa mi sembra, fino a prova contraria, la "mission" - perseguita con lodevole costanza - della gerarchia cattolica.

Il Papa: "Divorzio e aborto colpe gravi, ma aiutare le persone" - esteri - Repubblica.it

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