Una buona notizia. Adesso, però, all'azione repressiva sarebbe opportuno affiancare un'azione educativa, volta ad interrompere alla fonte questa spirale di violenza che insanguina il Kenya dagli anni '90. Potrebbe essere una buona palestra per i nostri "difensori della Vita" anzi ProLife (è più moderno!), che invece di infestare le corsie dei nostri ospedali terrorizzando e colpevolizzando le donne che hanno preso la difficilissima (ma legale! N.d.R.) decisione di una interruzione volontaria di gravidanza, potrebbero utilmente impegnarsi a salvare la vita delle povere "streghe" kenyote. Troppo banale, troppo faticoso, non è questa la "vita" che vi interessa?
19 luglio 1992: sembra ieri...
1 giorno fa
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