mercoledì 1 ottobre 2008

I ragazzi di Himmler

Il piccolo "affaire" Clerici [1] è approdato sulla stampa nazionale, divenendo spunto per riflessioni a più vasto raggio. Leggo su Micromega.net la lettera  - scritta dal simpatico e spiritoso Mimmo Lombezzi - che riporto integralmente qui sotto, potendola fare mia in toto. Aderisco entusiasticamente alla proposta di erigere  (finalmente!) un monumento ai, per troppo tempo ingiustamente disprezzati "ragazzi di Himmler" dei quali, ad edificazione dei miei affezionati lettori, riporto anche un breve ed incompleto sunto [2] delle ultime, principali e più gloriose imprese in terra italiana.
 
 
Alessandro Robecchi sul "Manifesto" scrive "che Manuela Clerici, di An, presidente di Viareggio Versilia Congressi Spa, vuole levare dal palazzo la lapide commemorativa della strage di Sant'Anna di Stazzema, ci ha provato anche con le sue mani, dopo che i dipendenti si erano rifiutati". 
Credo che dopo la commemorazione della breccia di Porta Pia e lo "sdoganamento" di Italo Balbo (che pure fu mandante dell'omicidio di don Minzoni, e disse ai suoi squadristi di 'rompere i crani' degli oppositori durante le elezioni del 1924) occorra fare un passo coraggioso : erigere una lapide ai "RAGAZZI DI HIMMLER".
Chi puo' negare la buonafede e l'entusiasmo giovanile di questi diciassettenni che caddero per difenderci dal comunismo?
Certo i trinariciuti diranno che ci furono degli eccessi. 
A Oradour, in Francia, conservano ancora la chiesa dove bruciarono vive alcune centinaia di donne e bambini ma si sa che i Francesi faticano a rivedere la loro storia.
Sono certo che questa mia proposta susciterà echi positivi anche a sinistra (on. Violante penso a Lei).
Il monumento ai "RAGAZZI DI HIMMLER" potrebbe sorgere all'Expo per dare un segnale all'Europa e al mondo. 

Mimmo Lombezzi

(26 settembre 2008)

 
[1] Quanto alla signora Clerici, (prometto che [forse...] poi non tornerò più sull'argomento) temo che nonostante (e anche a causa de) l'annunciata querela a carico della pletora di coloro che hanno scritto su di lei, sia politicamente bruciata. Difatti, se veramente (come sostengono i suoi accusatori)  avesse tentato di svellere la targa del massacro avrebbe, come minimo,  commesso una "leggerezza" (in anticipo sui tempi, ma si sa che in politica il tempismo è tutto) creando una grana non da poco all'Amministrazione dalla quale dipende; se invece, fosse vittima (come sembra sostenere lei) di una una turpe congiura, sarebbe comunque politicamente colpevole di non aver compreso il clima di scontro che si andava creando, tale da spingere addirittura uno o più dipendenti ad ordire delle - supposte -  false accuse per togliersela di torno. In tutti i casi un bel problemino per chi l'ha "nomata all'alto scranno", ove potesse prender parte "ai perigli e alla possanza" (G.Verdi "Simon Boccanegra" atto 1)
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[2] Estraggo dalla voce Wikipedia di cui al link più sotto:

"La 16te SS-Freiwilligen-Panzergrenadier-Division Reichsführer SS fu costituita nel novembre 1943, in seguito all'ampliamento della Sturmbrigade Reichsführer-SS (Brigata d'assaltoReichsführer-SS), con l'arruolamento di volksdeutsche.

Il grosso della divisione ripartita in diversi Kampfgruppen (gruppi di combattimento) stazionò in Italia dal maggio 1944 al febbraio 1945. Durante la permanenza in Italia l'unità contrastò lo sbarco anglo-americano ad Anzio e Nettuno, ritirandosi poi attraverso Siena e Pisa fino in Versilia. Nell'agosto 1944 alcuni reparti della divisione si rendono responsabili di numerose atrocità ai danni della popolazione civile: a Sant'Anna di Stazzema (560 morti) il 12 agosto, a Vinca (170 morti) il 24 agosto e infine a Marzabotto (Bologna) dove tra il 29 settembre e il 1° ottobre 1944 furono trucidate circa 700 persone. Per l'eccidio di Marzabotto il reparto incriminato fu il 16° reparto di ricognizione corazzata (SS Pz Aufkl Abt 16) del maggiore (Sturmbannführer) Walter Reder. Per le stragi in Toscana, elementi del 35 SS Pz.Gren Rgt.[....]" 

("Freiwillig" significa "volontario" N.d.R.)

 

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