Giorni addietro su El Mundo è comparso un articolo di Javier Armentia: "La ciencia es cosa de mujeres". Partendo da Ipazia, protagonista di Agora di Alejandro Amenabar, (che, per inciso, pare non trovare un distributore nella cattolicissima Italia) Armentia imbastisce una breve rassegna di alcune mujeres de ciencia.
L'ho citato in un mio post del 7 scorso, ma vi ritorno adesso per richiamare la nostra attenzione su di una civilissima campagna lanciata da Javi Peláez sul suo blog:
http://aldeairreductible.blogspot.com:
Tra l'altro, scorrendo il mio blogroll, ho trovato stasera, sullo stesso tema un bel post di Antonio Vigilante:
http://minimokarma.blogsome.com/2009/10/11/una-donna-anti-berlusconiana/
che ci propone una sua interessante lettura di Ipazia (concordo, concordo! anche se questa concentrazione di tutti su Berlusconi - ve lo confesso - mi sta annoiando un poquito) in chiave anti cattolica e anti berlusconiana.
[1] la scienza spagnola non ha bisogno di forbici - N.d.G.
[2] la scienza, non le baronie che la occupano.



2 commenti:
Non mi stupisce che quel film di Amenabar - un regista che peraltro apprezzo molto - non trovi un distributore in Italia. Anche la Spagna è molto cattolica ma i laici sono molto combattivi. In Italia no, sono pochi e poco coraggiosi.
Ciao a presto.
sperò che agorà venga distribuita anche qui e presto. c'è un appello su quel sito di petizioni ma non ha raccolto molti consensi. forse i laici in italia sono pochi o poco coraggiosi o disorganizzati.. oppure è proprio il paese che è preda di una morsa narcotica e sedativa della mente.
Posta un commento