lunedì 5 ottobre 2009

Lavoro assicurato alle poste

Nel tranquillo quartiere residenziale ove ho la ventura di abitare, da un bel pezzo la posta la posta non viene più recapitata, anzi per essere più precisi, viene recapitata saltuariamente (grosso modo ogni dieci giorni) e con criteri quantomeno bizzarri, a destinatari che non corrispondono - neanche lontanamente - all'indirizzo vergato (in genere a macchina e quindi assai chiaramente) sulla busta. Ci troviamo, appoggiati sopra il blocco delle cassette, fasci di corrispondenza indirizzata a persone che abitano in altre strade del quartiere o addirittura - succede ultimamente - in altri quartieri. La corrispondenza correttamente recapitata si è enormemente ridotta, e posso pensare che altre persone, in altri luoghi, osservino sconsolati buste con il mio indirizzo o quello dei miei condomini.
Le raccomandate seguono l'andazzo generale: il campanello non squilla più alla ricerca del destinatario (che potrebbe ben essere in casa e quindi in grado di ricevere il plico, apponendo poi la sua firma sul ricevutario). Sono stata sostituite (d'ufficio?) dalla cartolina gialla con avviso di giacenza, per cui devi sobbarcarti un viaggetto fino alle poste centrali, anche se eri in casa all'arrivo del postino.
Adesso, leggo l'articolo che vi propongo, e mi viene in mente Diocleziano, sotto il quale gli incarichi lavorativi, le professioni, divennero obbligatoriamente ereditari....
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