mercoledì 10 febbraio 2010

È allarme per un videogioco online che simula lo stupro (ovvero: la costruzione della notizia)

L'articolo di alcuni giorni addietro che leggiamo qui sotto mi spinge ad una riflessione sui meccanismi di costruzione della notizia.
Sappiamo che in rete si trova di tutto, il buono ed il poco buono, e non da ora. Limitandoci al poco buono, i siti che incitano alla violenza, che esibiscono pornografia estrema e calpestano la dignità della donna sono milioni. (per inciso, la mercificazione pornografica del corpo femminile nell'Occidente è uno degli temi preferiti e di maggior successo per la propaganda dell'Islam radicale, laonde per cui quest'ideologia fortemente misogina può paradossalmente ergersi a paladina della dignità femminile)

Come possiamo vedere qui: http://henteye.everyeye.it/articolo.php?id=115 Rapelay appare essere la continuazione e lo sviluppo di un precedente: "Interact Play Vr, il gioco coi contenuti più violenti e immorali che si sia mai visto nella storia videoludica" [dalla recensione su Henteye].
Insomma, parrebbe esistere una consolidata - ed indisturbata (Interact Play Vr è stato pubblicato nel 2001, mica ieri) - continuità storica tra i due giochi, nell'universo mercificato dell'Hentay. Continuità indisturbata fino al momento in cui a qualcuno è apparso necessario, non porre mano alla moralizzazione della Rete (programma impossibile, tra l'altro...) ma costruire una notizia. Ed ecco qua il "coro unanime" e l'ineffabile Meloni (a quando un ministero della Mezza Età?; o della Venerabile Canizie?) che salta sul carro dei censori a costo zero:

MILANO - È un coro unanime: occorre rimuovere subito da Internet il videogioco «Rapelay», che si può scaricare gratuitamente dalla rete e che consente a chi gioca di vestire i panni dello stupratore seriale. La prima a intervenire è Giorgia Meloni, ministro della Gioventù: «Farò richiesta alla Polizia Postale e delle Comunicazioni di intervenire presso i gestori che offrono la possibilità di scaricare da Internet Rapelay, affinchè rimuovano il gioco dalla rete» afferma, aggiungendo che alla Polizia Postale chiederà anche di valutare e segnalare alla magistratura ogni eventuale ipotesi di reato. Vittime delle violenze virtuali, infatti, sono anche personaggi che rappresentano ragazzine minorenni [....] [1]
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[1] Con le maggiorenni, invece, tutto sembrerebbe essere concesso....

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