martedì 25 maggio 2010

Antonio Di Pietro: Tutti contrari tranne il Governo

[....] L’Italia annega nella crisi più nera, Tremonti paragona il Paese ad un alpinista appeso ad una parete ed in pericolo di vita. Ma loro, i compari di cordata, da Berlusconi ad Alfano, da Ghedini a Gasparri, pensano ad accelerare la discussione e l’approvazione del ddl anti-intercettazioni, paralizzando i lavori in Parlamento.

Per la manovra di risanamento si parla di misure a partire dal 2011. Non si può attendere, invece, per le telefonate del Premier ad Innocenzi, a Minzolini e alla D'Addario. O per quelle dei delinquenti fuori e dentro il Parlamento.

Le atrocità di questo disegno di legge sono tante e tali che elencarle sarebbe troppo lungo. Per farsi un’idea, il cittadino, quello informato, non ha bisogno di spiegazioni, basta che si ponga un paio di domande: ma perché sono tutti contrari al ddl intercettazioni eccetto chi lo propone? Perché il mondo parla di economia e noi di intercettazioni?

A questo ddl sono tutti contrari: il Quirinale, larga parte del Parlamento, il Csm, il sottosegretario alla Giustizia statunitense e, quindi, gli Stati Uniti d’America. Lo sono associazioni come Reporter Sans Frontiere e la Freedom House [.....]
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