venerdì 7 maggio 2010

Ideological Segregation Online and Offline

Mentre l'Italia precipita al 24° posto (sui 25 della UE!) nella classifica stilata dalla Freedom House circa la libertà di stampa e, contemporaneamente la mente eccelsa che ci [s]governa chichiara che di questa libertà  in Italia ce n'è "fin troppa", (e difatti il suo Leporello si sta muovendo per togliercene un po', che troppa non ci faccia male...) ecco che viene pubblicata  la ricerca che vi presento: sembrerebbe che (stiamo parlando degli Stati Uniti) gli internauti sian molto più curiosi, ed aperti alle opinioni non in linea con la propria visione del mondo di quanto non lo siano coloro che si formano un'opinione attraverso altri canali, più tradizionali:
(Per scaricare il file .pdf della ricerca, - per il quale ringrazio La Stampa - cliccate sul titolo del post, e buona lettura!)

Matthew Gentzkow - Jesse M. Shapiro
Ideological Segregation Online and Offline
Democracy is most effective when citizens have accurate beliefs. To form such beliefs, individuals must encounter information which will sometimes contradict their pre-existing views. Guaranteeing exposure to information from diverse viewpoints has been a central goal of media policy in the United States and around the world (Gentzkow and Shapiro 2008).
New technologies such as the Internet could either increase or decrease [...]

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