venerdì 25 giugno 2010

La libertà dei servi

Una corte all'interno delle istituzioni repubblicane
Un potere legittimo, ma enorme
La condizione di dipendenza dei servi:
ne' sudditi ne' schiavi, ma servi, volontariamente servi



Maurizio Viroli (professore di Teoria politica all’Università di Princeton)
"La libertà dei servi",   Laterza, Bari 2010


"L’Italia è un paese libero, se essere liberi vuol dire che né altri individui né lo Stato ci impediscono di agire come meglio crediamo. Tutti, sempre che ne abbiano i mezzi, possono scegliere l’attività che vogliono e dove abitare, esprimere le proprie opinioni, associarsi, votare per un candidato o per un altro, criticare i governanti, educare i figli in tale o in tal altra guisa, professare questa o quella religione o non professarne alcuna. Il problema è che la libertà intesa come assenza di impedimenti non è – di per sé – la libertà dei cittadini, ma la libertà dei servi e dei sudditi. La libertà dei cittadini è un’altra cosa: non consiste nel non essere ostacolati o oppressi, ma nel non essere dominati, ovvero non essere sottoposti al potere arbitrario o [....]"


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