lunedì 14 giugno 2010

Saviano: mi accusano in nome dell'omertà

In genere funziona proprio così: in Italia chi combatte la criminalità organizzata è facilmente oggetto di campagne denigratorie. E maggiore è la visibilità mediatica del combattente, maggiore è l'accanimento posto nel demolirlo. Strano, vero?


Saviano e Vargas Llosa a confronto sulla letteratura come impegno

MARIO BAUDINO
PIETRASANTA (Lucca)
Io continuerò a scrivere, dice Roberto Saviano al pubblico che affolla piazza del Duomo, perché è il vero modo di amare il proprio Paese. E, alla fine di un lungo dialogo con Mario Vargas Llosa, risponde ai suoi critici più recenti, dal calciatore Marco Borriello al senatore Gaeteano Quagliariello, senza dimenticare le accuse che gli sono venute da sinistra. «Mi ha molto spaventato essere confuso con quello che racconto; perché questo significa confondere me con quel che scrivo»[....]
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