Vede, caro Zaia, non è questione di dialetti ma di cervelli. In TV, come da qualunque altra parte - anche a Pontida! - il discrimine non dovrebbe essere il dialetto, ma il possesso di una minima quantità di cervello. e anche il mostrare un minimo di decenza. Come può notare, caro Zaia, mi attengo prudenzialmente ai minimi, con il sincero ed affettuoso augurio che un giorno anche Lei possa farcela.
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