venerdì 9 luglio 2010

La normalissima mafia

"Marcello Dell’Utri viene condannato a 7 anni di reclusione e se ne rallegra
Uno show del genere al momento ce lo si può aspettare soltanto in Italia. L’uomo di fiducia di Berlusconi, Marcello Dell’Utri, viene condannato a 7 anni di carcere per aver aiutato la mafia e lui se ne rallegra. Con lui esulta anche la frangia politica berlusconiana ed esulta il telegiornale sul canale di Stato Rai Uno che non parla di “condanna” ma di “assoluzione dal più importante capo di imputazione”.
Paradossalmente qualcosa di vero nella menzogna propagandistica c’è. Cioè gli adulatori sorvolano sul fatto che Dell’Utri, secondo la sentenza, era l’uomo di congiunzione tra cosa nostra e l’impero Berlusconi. Ma il punto scottante, il capo d’accusa più pericoloso per il capo del governo italiano, è stato davvero fatto cadere. In ogni caso, asseriscono i pm, Berlusconi grazie all’aiuto di Dell’Utri, con la benedizione della mafia e proprio in stretto legame con essa, ha potuto compiere la sua discesa in politica.
Non era proprio mai successo che un tribunale italiano osasse addentrarsi nelle implicazioni tra politica romana e mafia. [...]"

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