sabato 26 febbraio 2011

Chiamando i Caschi Blu

"Rinchiuso nel Palazzo di Barbarossa, con il suo esercito di irriducibili e i suoi berretti verdi che cominciano a minacciare di disertare (a Bossi è scappato stasera “i giudici esagerano ma se Silvio è lì una ragione ci sarà”), Vaticalia è entrata con televisioni e video messaggi nella seconda fase della Repubblica di Salò, dopo aver superato di gran lunga le 120 notti di Gomorra.
Pasolini lo aveva preannunciato prima di essere ridotto a brandelli all’idroscalo di Ostia, ma i suoi eredi naturali sono degli autentici mentecatti, assordati dal denaro e accecati dai privilegi, non hanno mai capito le sue profezie (oggi compiute) sul potere della televisione e sulla degenerazione del linguaggio.
Giocando a fare i progressisti, gli antimoralisti e i garantisti, ma essendo in realtà semplici complici assoldati, piazzati con le loro figlie e nipoti nel calore della grande tostatrice della holding del vespone, hanno rinunciato vilmente alla propria tradizione partigiana, si sono dimenticati la questione morale di Berlinguer nella tasca del cappotto di pelo di cammello, immergendosi in libri e discorsi nel più ridicolo compromesso storico con il capoclasse.

Non hanno voluto capire che Falcone, Borsellino, Colombo, Boccassini, Di Pietro ed altri riformatori illuminati che rischiavano la vita fino a perderla a volte nell’impegno di cambiare il paese, erano le vere guide. Superbi, amorali, e arroganti, hanno pensato che i loro pari rispettabili non fossero quei [...]"

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