lunedì 7 novembre 2011

Ai Weiwei's tax evasion case takes a new twist

Devo ammettere che il regime cinese riesce ad attingere dei vertici di quella che - se non vi fossero coinvolte le vite di vere vittime - potremmo definire "surreale comicità persecutoria", come potete leggere nell'estratto dall'articolo pubblicato oggi, e senza che l'articolista lasci trasparire un minimo di disagio o di vergogna, su "GlobalTimes" [grassetto mio]:  


"[...] Some experts have pointed out this could be an example of illegal fund-raising. Since he's borrowing from the public, it at least looks like illegal fund-raising. Meanwhile, as Western media reported, Ai purchased an upscale apartment in Berlin last year, and had planned to buy a 4,800-square-meter studio this year also in Berlin. Does he need to borrow money to pay off his tax evasion? However, as we are neither legal or tax professionals, these are not the key points we have tried to make [...]"
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Trovo particolarmente affascinante l'accenno ai "some experts", perfetto per dare una vernice di asettica scientificità alla notizia che Ai Weiwei, già perseguitato con una ridicola accusa di evasione fiscale (quella di distribuzione di materiale pornografico pare essere caduta, nel frattempo), sarà anche incriminato per "raccolta illegale di fondi", in una spirale persecutoria di cui non si vede la fine. 

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