martedì 3 giugno 2008

Io, un'aliena a Palermo nel giorno di Falcone

Dalle lettere al giornale de "la Repubblica" di Sabato 24 Maggio 2008, trascrivo, con l'autorizzazione della gentile Autrice, questa bella lettera, associandomi a lei nell'omaggio a Giovanni Falcone, alla moglie di lui Francesca Morvillo e ai troppi servitori dello Stato caduti - senza difesa - nella lotta alla criminalità organizzata:
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Sapevo che sarebbe stata dura rimuovere le lattine, le cartacce, i tanti rifiuti che nei vasi soffocavano le rare e sofferenti piantine. ma ancora più difficile è stato sostenere lo sguardo stupefatto dei passanti e dei vicini di casa. "Ma a questa, chi glielo fa fare? Tanto domani saranno di nuovo piene di rifiuti" Il negoziante di fronte al quale erano sistemati i vasi poi, mi apostrofa bruscamente: "Ma che fa lei qui?" Gli spiego che non mi piaceva la vista dei vasi sommersi dalla spazzatura e, poiché avevo piantine in esubero nel mio balcone, volevo ripulire e trapiantare. "Grazie" mi dice, ma con uno sguardo che esprime disappunto ed imbarazzo.
Sì, perchè, in una via anonima di periferia, una signora che, con guantoni e paletta, desidera sistemare delle fioriere di terracotta, è un'aliena. E' impensabile che ci si occupi di un territorio che non sia il balcone di casa.
Tra gli sguardi curiosi ed increduli, c'era quello di un mio alunno. Frequenza irregolare, alunno "a rischio". A lui ho detto semplicemente: Sai, non mi piaceva che fossero così sporche, mi piacciono le piante, è più bello così". Mi ha fissato un istante in silenzio, poi è andato.
Ieri, era il 23 maggio: non l'ho detto a nessuno, ma in cuor mio dedicavo umilmente a Giovanni Falcone e alla sua scorta i fiori che ho piantato ed il mio, piccolissimo e quasi insignificante, tentativo di controllo civico di una particella di territorio.
Maria D'Asaro

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