Da Theodor W. Adorno, "Minima Moralia" Einaudi Torino 1974, pag. 55: "Appartiene al meccanismo dell'oppressione vietare la conoscenza del dolore che produce, e una via diretta conduce dal vangelo della gioia (L'Autore conduce qui una critica serrata all'ideologia dell'happiness - N.d.R.) alla costruzione di campi di sterminio in Polonia, abbastanza lontano perchè ciascuno dei Volksgenossen [1] possa persuadersi di non udire le grida. Questo è lo schema dell'intatta capacità di godere...."
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Dobbiamo notare che nei decenni successivi a questo scritto (1944) e con la compiuta mediatizzazione dell'essere reificato, il dolore inflitto non solo non viene celato ma addirittura esibito - in appositi format - nel circuito dello spettacolo ubiquo e la capacità di godere si esalta nella sofferenza dell'Altro, finalmente diventata produttiva ed inserita a pieno titolo nel circuito delle merci.
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[1] Dal programma politico della NSDAP punto 4°: "Staatsbürger kann nur sein, wer Volksgenosse ist. Volksgenosse kann nur sein, wer deutschen Blutes ist, ohne Rücksichtnahme auf die Konfession. Kein Jude kann daher Volksgenosse sein.“
"Soltanto un tedesco (padano) può avere il diritto di cittadinanza. Soltanto una persona che abbia sangue tedesco (padano) indipendentemente dalla religione di appartenenza, può essere considerato un Volksgenosse (lett. membro del popolo - vedi Carl schmitt, dalle cui teorie sul Volk, si origina il culto del Blut und Boden - sangue e terra, N.d.R.).
Nessun Giudeo (Rom - extracomunitario, ecc.) può quindi essere un Volksgenosse."
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