venerdì 4 giugno 2010

Dedicato a Mariastella (e a Giulio il nostro dinamico ministro delle phynanze, detto Sparafucile)

E' vero; i nostro Paese è oberato da enti inutili e costosi. L'Università, ad esempio, od i vari Istituti dediti alla ricerca. Il genio italico non necessita di queste costose ed elefantiache istituzioni per rifulgere invitto, come vado a mostrarvi nelle righe che seguono, dedicate ad una scoperta - non esito a dichiararlo - gravida di conseguenze, e fondata sulla geniale applicazione di alcuni ben noti postulati della Meccanica Razionale. Devo la prima intuizione a mio figlio Michele, al quale esprimo gratitudine ed ammirazione.

Chiunque abbia acquisito i primi rudimenti di Fisica (che asserisce Boezio avere per oggetto lo studio della Natura ed essere suddivisa in sette discipline o arti) sa che un gatto sano, lasciato cadere da qualunque altezza, atterra sulle quattro zampe. Parimenti, una fetta di pane ben imburrata cadrà invariabilmente dal lato imburrato. Adesso, prendiamo un gatto e leghiamogli sul dorso una fetta di pane con un lato imburrato volto al'insù.
Afferriamo l'assieme e lasciamolo cadere da una certa altezza, imprimendogli contemporaneamente una moderata rotazione lungo l'asse maggiore. Il gatto imburrato  non  toccherà  mai terra, (esattamente come Achille non raggiungerà mai la tartaruga) ne' cesserà di rotare attorno ad un centro di massa comune ai due elementi di cui è composto, [1] non potendo raggiungere uno stato di equilibrio senza violare i postulati di cui sopra.  Capirete che da questo rotore   (nel prosieguo definito per comodità gattore) potremo con gli opportuni accorgimenti estrarre del lavoro utile. Difatti, ripetiamo l'esperimento avvolgendo attorno al gattore  tre spire metalliche disposte ad un'angolo di 120° una dall'altra e lasciamolo cadere imprimendogli questa volta una rotazione di circa 1500 giri al minuto primo. Appena avrà raggiunto uno stato di rotazione stabile caliamogli attorno un avvolgimento statorico ed eccitiamo le tre spire con una opportuna corrente continua. Avremo così ottenuto un semplice sistema trifase a 50 Hertz che rimarrà attivo finché il gatto resterà in buona salute. Dai miei primi studi emerge che un gattore di circa quattro chili potrà soddisfare il fabbisogno elettrico di un'abitazione monofamiliare con una potenza contrattuale impegnata di  3 kW al modesto costo di una mezza scatoletta di KiteKat al dì.  Si tratta di un obbiettivo perseguito dalla ricerca italiana fin dalla prima crisi petrolifera (1973) ed oggi finalmente raggiunto: la miciogenerazione diffusa, democratica, ecologica e sottratta al potere dei monopoli.

[1] I più avveduti si saranno domandati perché io non abbia scelto una soluzione più elegante, come, ad esempio, legare tra di loro due fette imburrate, o due gatti. Risponderò che le due fette - tagliate dallo stesso filoncino -  hanno certamente masse uguali, ma troppo ridotte, e di conseguenza un momento angolare irrisorio. Ho parimenti scartato la soluzione dei due gatti in considerazione dell'esser il gatto un animale tendenzialmente solitario ed insofferente dei suoi simili, ove si escluda la stagione degli amori.

3 commenti:

Maria D'Asaro ha detto...

"La miciogenerazione diffusa...."
Esilarante!

Comunque, da insegnante, mi viene da piangere e urlare per gli scempi operati dal Ministero....

Anonimo ha detto...

Undefined function or variable: 'RaffRag'

squiliber ha detto...

Caro Raff.,
speravo che questo mio excursus nella patafisica stimolasse un tuo dotto commento, e questo è finalmente giunto!

Ultimissime UAAR

Networked Blogs