martedì 27 luglio 2010

Antropologia della canaglia

Le righe che seguono - come potete facilmente capire - non hanno alcun riferimento a personaggi reali o a fatti realmente accaduti. Non sono quindi una disamina del reale quanto un esercizio di fantasia ed un auspicio per il prossimo futuro: che l'amore trionfi (esso trionfa sempre...) ed una mutazione si compia, per l'immemore felicità di noi tutti.


Dopo questa doverosa premessa ad uso di Angiolino-Angelino, eccoci qua:


Fino a non molti anni fa, il criminale - partecipando del "universo valoriale borghese" (id est collettivo - ed uso dei termini che non mi piacciono ma "vanno" tanto) sapeva di "essere un criminale". 
La moderna canaglia, no, si sentirà perfettamente sdoganata, interpretando i propri reati come legittima manifestazione della libertà di intrapresa, segno di ampiezza di vedute ed assenza di viete ipocrisie oltreché testimonianza d'amore e tenera sollecitudine nei confronti di quanti - nell'immediata cerchia familiare ed amicale (l'unico ambito che la canaglia conoscerà) - beneficieranno dei proventi del reato. Egli - la canaglia - sarà maschio e di età avanzata, e mostrerà sul volto sia i segni dell'età, sia quelli, orgogliosamente esibiti, del vizio. Essendo privo di scrupoli sarà potente, temuto ed adulato, uso a distribuire sia immeritati benefici come feroci vendette, alle quali provvederà la folta schiera di servi che sempre lo circonderà. 

Ove dovesse venir colta con le mani nella marmellata, alla canaglia si presenterà un ampio ventaglio di scelte: potrà farsi approvare una legge che depenalizzi il reato, oppure un'altra che impedisca alla magistratura di indagare e all'opinione pubblica di essere informata, oppure che impedisca alla stessa magistratura di utilizzare nel dibattimento le prove già raccolte. Il bottino, se scoperto, sarà sempre "frutto di sacrifici". (Ed in effetti, nessuno dubita che il commettere - e reiteratamente - squallidi reati non sia gravoso e non comporti dei "sacrifici", anche se di un genere forse leggermente diverso da ciò che la canaglia possa intendere). La canaglia potrà minacciare - indignatissima - di "processare" gli onesti camerati che le si oppongano, e la minaccia non sarà vuota, state che gli onesti camerati - già a loro volta sdoganati, avranno un debito con la canaglia e ne avranno condiviso - seppur onestamente - il potere tenendo chiusi, proprio fino all'ultimo, gli occhietti. La canaglia, essendo senile, maschio e potente, sarà circondato da un folto stuolo di giovani ed avvenenti cortigiane - che disprezzerà, esprimendo plasticamente questo disprezzo col conferir loro brandelli del potere istituzionale che userà a fini privati spregiandone ostentatamente i fondamenti. 
La canaglia si avvarrà del legittimo impedimento, della sospensione, della prescrizione, della facoltà di non rispondere. 
La canaglia non avrà timore a dichiarare pubblicamente quale sia il suo "eroe".

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