Che volete; proprio in questi giorni mi sto rileggendo la storia de L'Action Française e di Charles Maurras. Bisogna sempre andare alle fonti, anche se queste ci confermano troppo spesso come ciò che fu tragedia si ripresenti poi sotto forma di farsa.
Casini mi ha sempre fatto tanta tenerezza: sospetto che tutte le mattine - alla toilette, appena sveglio - venga colto da una fuggevole angoscia alla vista di quell'estraneo che lo fissa dallo specchio. E allora, sul filo di tal dolce sentimento desidero rendere un piccolo omaggio a questo campione dell'antistoricismo, recuperando l'articolo del Febbraio 2009 che vi presento. Narra della pietra angolare su cui si fondano le attuali prove d'intesa tra il Nostro ed i finiani (schiacciati tra i due B., veri spregiudicati interpreti delle due - forcaiola, l'una, corrotta l'altra - prevalenti anime italiche): il futuribile, astutissimo "partito della nazione" adombrato da Casini a Todi al convegno della Fondazione Liberal "Dove sono oggi i liberi e forti?" (deliziosa domanda....) Il resto è cronaca.
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